Knowledge Base – SGBox Next Generation SIEM & SOAR https://www.sgbox.eu Next Generation SIEM & SOAR Wed, 02 Apr 2025 09:26:18 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8 https://www.sgbox.eu/wp-content/uploads/2025/02/cropped-SGBox-symbol-png-32x32.webp Knowledge Base – SGBox Next Generation SIEM & SOAR https://www.sgbox.eu 32 32 Conformità alla NIS2: gli strumenti necessari ai DPO https://www.sgbox.eu/it/nis-2-e-data-protection-officer/ https://www.sgbox.eu/it/nis-2-e-data-protection-officer/#respond Wed, 02 Apr 2025 08:53:02 +0000 https://www.sgbox.eu/?p=30578
NIS2 e DPO

La Direttiva NIS2 rappresenta un punto di svolta per la cyber security in Europa, imponendo alle aziende standard più elevati in termini di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi.

Per i Data Protection Officer (DPO), l’adeguamento a questi nuovi requisiti normativi non è solo un obbligo, ma anche un’opportunità per rafforzare la resilienza dell’azienda e sviluppare una cultura della sicurezza diffusa.

In questo articolo, esploreremo le azioni strategiche che il DPO deve sviluppare per garantire la conformità alla NIS2, illustrando come la piattaforma SGBox possa fornire gli strumenti necessari per supportare efficacemente questo percorso.

Comprendere e analizzare il contesto normativo

Il primo passo per il DPO è una profonda comprensione dei requisiti imposti dalla Direttiva NIS2.

Questa normativa introduce misure più stringenti per la gestione dei rischi legati alla sicurezza informatica e richiede una collaborazione più intensa tra il settore pubblico e quello privato.

Il DPO deve quindi:

  • Analizzare il gap: effettuare un’analisi dettagliata dello stato attuale della sicurezza aziendale, individuando eventuali lacune rispetto agli standard richiesti dalla direttiva e i punti di contatto con il GDPR.
  • Aggiornarsi costantemente: seguire le evoluzioni normative e le best practices internazionali, assicurando che le politiche interne siano sempre allineate con le nuove direttive europee.

Pianificare un piano d’azione integrato

Una volta compreso il contesto, il DPO deve sviluppare un piano d’azione dettagliato, che includa:

  • Definizione degli obiettivi: stabilire traguardi chiari e misurabili in termini di sicurezza, come l’adozione di sistemi di monitoraggio avanzati e procedure di risposta agli incidenti.
  • Identificazione delle risorse necessarie: determinare le risorse umane, tecnologiche e finanziarie da impiegare per raggiungere gli obiettivi prefissati.
  • Implementazione di processi di audit e controllo: programmare verifiche periodiche per monitorare l’efficacia delle misure adottate e garantire un miglioramento continuo.

Valutazione e gestione dei rischi

La valutazione del rischio è una componente fondamentale per una gestione efficace della sicurezza:

  • Mappatura dei rischi: identificare tutte le possibili minacce e vulnerabilità che potrebbero compromettere la sicurezza dei dati e delle infrastrutture IT.
  • Classificazione degli asset: valutare l’importanza relativa dei vari asset aziendali, priorizzando le misure di protezione in base all’impatto potenziale di un attacco.
  • Monitoraggio costante: implementare sistemi di rilevamento degli incidenti e strumenti di monitoraggio per intervenire tempestivamente in caso di anomalie.

La piattaforma SGBox si rivela un valido alleato in questa fase, offrendo funzionalità avanzate di monitoraggio in tempo reale e strumenti di analisi dei rischi.

Con SGBox, il DPO può configurare dashboard personalizzate che integrano dati provenienti da più fonti, facilitando così la valutazione costante del rischio e la gestione degli asset critici.

Implementazione di misure tecniche e organizzative

Per conformarsi alla NIS2, è essenziale mettere in atto una serie di misure tecniche e organizzative, tra cui:

  • Adozione di soluzioni di sicurezza informatica: utilizzare antivirus, firewall, sistemi di intrusion detection/prevention e soluzioni di crittografia per proteggere i dati sensibili.
  • Formazione continua: organizzare sessioni di training e aggiornamento per il personale, aumentando la consapevolezza sui rischi informatici e sulle corrette procedure di gestione degli incidenti.
  • Procedure di backup e disaster recovery: implementare piani di continuità operativa e soluzioni di backup sicure, per garantire la rapidità di ripristino in caso di attacco.

SGBox offre un supporto integrato in questo ambito, grazie alla possibilità di centralizzare la gestione delle soluzioni di sicurezza in un’unica piattaforma.

Questo consente non solo di monitorare in tempo reale gli eventi di sicurezza, ma anche di gestire in modo efficiente le attività di backup e disaster recovery, assicurando così la continuità operativa dell’azienda.

Collaborazione e comunicazione con gli stakeholder

La conformità alla NIS2 non è un’operazione isolata, ma richiede la collaborazione tra diversi dipartimenti aziendali e il coinvolgimento degli stakeholder esterni.

A tale proposito il DPO deve:

  • Creare una rete interna di supporto: instaurare canali di comunicazione efficaci tra i reparti IT, legale, risk management e comunicazione, per garantire una risposta coordinata in caso di incidenti.
  • Interfacciarsi con autorità e partner: mantenere un dialogo aperto con le autorità di regolamentazione (ACN) e con i partner esterni, condividendo informazioni utili per migliorare le strategie di difesa e prevenzione.

La piattaforma SGBox facilita questa collaborazione grazie alle sue funzionalità di reportistica e condivisione documentale.

Attraverso SGBox, il DPO può creare report dettagliati e facilmente condivisibili, rendendo più agevole la comunicazione sia interna che esterna e garantendo che tutte le parti interessate siano costantemente aggiornate sullo stato della sicurezza.

Monitoraggio e revisione periodica

La conformità non si raggiunge con l’implementazione iniziale delle misure, ma richiede un monitoraggio e una revisione costante:

  • Audit periodici: programmare controlli regolari per verificare l’efficacia delle misure adottate e correggere eventuali criticità.
  • Aggiornamento dei piani d’azione: rivedere periodicamente il piano d’azione, integrando nuove tecnologie e aggiornamenti normativi, per mantenere un livello di sicurezza sempre adeguato alle minacce emergenti.

Con SGBox, il DPO può impostare notifiche automatiche e report periodici che semplificano il processo di revisione.

Le funzionalità di analisi predittiva e di machine learning della piattaforma permettono di identificare anomalie e potenziali criticità prima che possano concretizzarsi in un effettivo attacco.

L’evoluzione del ruolo di DPO

Il ruolo del DPO si è evoluto significativamente con l’introduzione della direttiva NIS2, richiedendo un approccio proattivo e strutturato alla sicurezza informatica.

Attraverso un’analisi approfondita del contesto normativo, la pianificazione di un piano d’azione integrato, la valutazione continua dei rischi, l’implementazione di misure tecniche e organizzative adeguate e una costante comunicazione con gli stakeholder, il DPO può garantire la conformità aziendale e proteggere efficacemente le infrastrutture IT.

La piattaforma SGBox si configura come un supporto fondamentale in questo percorso, offrendo strumenti di monitoraggio, gestione integrata e reportistica avanzata, indispensabili per affrontare le sfide poste dalla NIS2.

Investire in queste tecnologie significa non solo rispettare le normative, ma anche rafforzare la resilienza dell’azienda contro le minacce informatiche, assicurando un ambiente sicuro e affidabile per l’intero ecosistema aziendale.

SGBox per la NIS2>>
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Cloud SIEM: caratteristiche, funzionalità e vantaggi https://www.sgbox.eu/it/cloud-siem-caratteristiche-funzionalita-e-vantaggi/ https://www.sgbox.eu/it/cloud-siem-caratteristiche-funzionalita-e-vantaggi/#respond Wed, 05 Mar 2025 08:23:49 +0000 https://www.sgbox.eu/?p=18595
Cloud SIEM: caratteristiche, funzionalità e vantaggi

La sicurezza informatica, nel contesto sempre più complesso delle minacce informatiche, si pone come una priorità imprescindibile per le aziende di tutte le dimensioni.

In questo scenario, la soluzione chiave per garantire la tutela dei dati sensibili aziendali è rappresentata dalla rivoluzionaria tecnologia del Cloud SIEM (Security Information and Event Management).

Questa innovativa soluzione si colloca al centro di una strategia completa di Cloud Security, offrendo un approccio avanzato e flessibile per monitorare, analizzare e rispondere alle potenziali minacce in tempo reale.

Attraverso l’integrazione di tecnologie di sicurezza all’avanguardia, il Cloud SIEM si sta affermando sempre di più come una soluzione chiave nella difesa delle infrastrutture IT contro gli attacchi informatici.

Che cos’è il Cloud SIEM

Il Cloud SIEM è una soluzione innovativa che sfrutta la potenza del SIEM (Security Information and Event Management) all’interno del Cloud per monitorare, analizzare e rispondere in modo proattivo alle minacce all’infrastruttura IT aziendale.

A differenza delle soluzioni on-premises, il Cloud SIEM offre una flessibilità senza precedenti, consentendo alle aziende di adattarsi rapidamente ai cambiamenti nel panorama della sicurezza.

SIEM Cloud vs On Premises

La principale differenza tra un sistema SIEM basato su Cloud e uno On-premises risiede nell’infrastruttura sottostante.

Mentre il SIEM on-premises richiede investimenti significativi in hardware e manutenzione locale, il Cloud SIEM elimina questa necessità, consentendo alle aziende di concentrarsi sulle proprie attività principali senza dover gestire una complessa infrastruttura di sicurezza IT, nella modalità di gestione detta anche “Siem as a service”.

Le funzionalità del Cloud SIEM nel settore Manufacturing

Il settore manifatturiero sta affrontando una trasformazione digitale senza precedenti, caratterizzata dall’adozione massiccia di IoT industriale, automazione dei processi e integrazione di sistemi cloud.

In questo contesto, le soluzioni Cloud SIEM emergono come strumenti indispensabili per garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche, proteggere la proprietà intellettuale e mitigare i rischi legati alla complessità delle catene di approvvigionamento globali.

L’analisi delle fonti disponibili evidenzia come il Cloud SIEM offra funzionalità avanzate di monitoraggio in tempo reale, integrazione con ecosistemi IoT e strumenti di conformità normativa, riducendo al contempo i costi operativi del 30-40% rispetto alle soluzioni on-premises.

Monitoraggio unificato di reti OT e IT

Il Cloud SIEM supera le limitazioni dei sistemi tradizionali fornendo una visione consolidata delle attività sia nei reparti operativi (OT) che in quelli informatici (IT)

Attraverso connettori pre-configurati, queste piattaforme aggregano dati da sensori IoT, PLC (Programmable Logic Controller), sistemi SCADA e infrastrutture cloud, applicando algoritmi di machine learning per identificare anomalie comportamentali nei macchinari.

I vantaggi del Cloud SIEM di SGBox

  • Flessibilità e scalabilità: il Cloud SIEM di SGBox offre una flessibilità senza pari, consentendo alle aziende di adattarsi alle mutevoli esigenze di sicurezza. Con la capacità di scalare risorse in base alle necessità, le aziende possono gestire la sicurezza in modo efficiente e senza dover investire in eccessive risorse.
  • Accessibilità da remoto: un altro vantaggio significativo del Cloud SIEM di SGBox è l’accessibilità da remoto. Le aziende possono monitorare e gestire la sicurezza dei loro sistemi da qualsiasi luogo, consentendo una risposta immediata alle minacce anche quando il personale è in movimento.
  • Aggiornamenti automatici: con il Cloud SIEM, gli aggiornamenti e le patch di sicurezza vengono gestiti automaticamente dal Cloud di SGBox. Ciò significa che le aziende possono beneficiare degli ultimi sviluppi tecnologici senza dover dedicare risorse interne alla gestione degli aggiornamenti.

 Il Cloud SIEM rappresenta un passo avanti significativo nella protezione delle infrastrutture IT.

La sua flessibilità, accessibilità e gestione semplificata offrono un’efficace difesa contro le minacce informatiche in un mondo digitale in continua evoluzione.

Le aziende di piccole, medie e grandi dimensioni possono beneficiare di questa soluzione avanzata per garantire la sicurezza dei propri dati e la continuità operativa.

Se la sicurezza informatica è una priorità per la tua azienda, il Cloud SIEM potrebbe essere la risposta alle tue esigenze di protezione avanzata.

Maggiori info sul Cloud SIEM di SGBox>>

FAQs (Domande più frequenti)

Il Cloud SIEM si distingue dalle soluzioni on-premises per la sua infrastruttura basata su Cloud, eliminando la necessità di investimenti in hardware locale. Dal punto di vista della sicurezza, il Cloud SIEM offre una protezione avanzata attraverso l’implementazione di protocolli di sicurezza rigorosi gestiti dal provider Cloud. Questo garantisce una difesa efficace contro le minacce informatiche senza richiedere risorse significative sul fronte dell’amministrazione e della manutenzione.

Il Cloud SIEM affronta con determinazione le preoccupazioni sulla privacy dei dati. I provider di servizi cloud adottano protocolli di sicurezza avanzati e stringenti politiche di conformità per garantire la massima protezione dei dati aziendali sensibili. La gestione sicura dei dati è al centro del design del Cloud SIEM di SGBox, che garantisce alle aziende la massima affidabilità nell’utilizzo di questa soluzione senza compromettere la privacy delle informazioni sensibili.

Il Cloud SIEM offre vantaggi pratici significativi alle aziende di diverse dimensioni. La sua flessibilità consente alle aziende di adattarsi agilmente alle mutevoli esigenze di sicurezza senza richiedere investimenti in risorse e infrastruttura in anticipo. L’accessibilità da remoto consente una gestione efficiente della sicurezza da qualsiasi luogo, facilitando una risposta tempestiva alle minacce. Inoltre, gli aggiornamenti automatici gestiti dal provider Cloud assicurano che le aziende beneficino costantemente degli ultimi sviluppi tecnologici senza dover gestire manualmente gli aggiornamenti.

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Sicurezza Zero Trust: in cosa consiste? https://www.sgbox.eu/it/definizione-di-sicurezza-zero-trust/ https://www.sgbox.eu/it/definizione-di-sicurezza-zero-trust/#respond Tue, 18 Feb 2025 08:15:00 +0000 https://www.sgbox.eu/?p=29736
Sicurezza Zero Trust

Negli ultimi anni, il concetto di Zero Trust security è diventato il paradigma fondamentale per proteggere le infrastrutture digitali.

Ma sicurezza zero trust cos’è? Si tratta di un approccio alla cyber security zero trust basato sul principio “non fidarti mai, verifica sempre”.

In altre parole, l’accesso alle risorse aziendali viene rigorosamente controllato e concesso solo dopo una verifica accurata dell’identità e del contesto dell’utente o del dispositivo.

Questo modello si discosta dal tradizionale approccio “difendi il perimetro”, ponendo l’accento sulla sicurezza interna e sulla segmentazione della rete.

Che cos’è la sicurezza Zero Trust

La sicurezza Zero Trust si fonda sul presupposto che ogni accesso alla rete debba essere considerato potenzialmente rischioso, indipendentemente dall’origine.

Ciò significa che, anziché affidarsi a un firewall o a soluzioni di sicurezza perimetrale, ogni richiesta di accesso viene sottoposta a controlli rigorosi.

L’idea centrale è quella di eliminare la fiducia implicita, abbracciando un modello dove ogni entità – utente, dispositivo o applicazione – viene verificata in ogni interazione.

In questo modo, si riduce notevolmente il rischio di violazioni, specialmente in un contesto di crescenti minacce informatiche.

Come costruire un’architettura Zero Trust

Per implementare un’architettura Zero Trust è essenziale seguire alcuni passaggi chiave:

  • Identificazione e autenticazione: ogni utente e dispositivo deve essere accuratamente identificato. L’utilizzo di metodi di autenticazione a più fattori (MFA) è una pratica fondamentale per rafforzare la sicurezza.
  • Segmentazione della rete: suddividere la rete in micro-segmenti consente di isolare le risorse e limitare la possibilità di spostamenti laterali in caso di compromissione.
  • Monitoraggio continuo: il monitoraggio in tempo reale delle attività consente di rilevare comportamenti anomali e potenziali minacce, garantendo interventi tempestivi.
  • Politiche di accesso granulari: definire chi può accedere a cosa, in quali condizioni e per quanto tempo, permette di applicare controlli più precisi e dinamici.

Queste misure, se integrate in un framework unificato, permettono di creare un ambiente sicuro e resiliente, pronto ad affrontare le sfide della cyber security zero trust.

Quali sono i benefici dell’approccio Zero Trust?

Adottare la strategia Zero Trust offre numerosi vantaggi:

  • Riduzione del rischio di violazioni: controlli rigorosi e verifiche costanti limitano le possibilità di accesso non autorizzato, contenendo eventuali minacce.
  • Maggiore visibilità e controllo: grazie a sistemi di monitoraggio continuo, le aziende hanno una visione dettagliata dei flussi di dati e delle attività all’interno della rete.
  • Flessibilità e scalabilità: l’architettura Zero Trust si adatta facilmente a reti dinamiche e a ambienti Cloud, rendendo più semplice la gestione della sicurezza in scenari complessi.
  • Protezione degli asset critici: segmentare la rete e applicare politiche di accesso granulari garantisce che le risorse più sensibili siano sempre protette, riducendo l’impatto di eventuali attacchi.

Come la Piattaforma SGBox supporta l’architettura Zero Trust

La piattaforma SGBox è progettata per integrare i principi della Zero Trust security in modo semplice ed efficace.

Grazie a soluzioni avanzate di monitoraggio, autenticazione e segmentazione, SGBox consente alle aziende di:

  • Implementare controlli di accesso dinamici: la piattaforma supporta l’adozione di politiche di accesso basate su ruoli, contesto e comportamenti, garantendo la massima sicurezza.
  • Integrare sistemi eterogenei: SGBox offre un ambiente unificato per gestire e monitorare tutte le componenti della rete, facilitando l’adozione di un modello Zero Trust.
  • Rispondere rapidamente alle minacce: con strumenti di analisi e monitoraggio in tempo reale, la piattaforma permette di intervenire tempestivamente in caso di anomalie, riducendo l’impatto di eventuali attacchi.
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Best practices per potenziare la Threat Hunting https://www.sgbox.eu/it/best-practice-per-potenziare-la-threat-hunting/ https://www.sgbox.eu/it/best-practice-per-potenziare-la-threat-hunting/#respond Mon, 02 Dec 2024 08:16:58 +0000 https://www.sgbox.eu/?p=28799
Best practices per potenziare la Threat Hunting

Nel panorama digitale odierno, che vede un trend di costante crescita e imprevedibilità delle minacce informatiche, la pratica di Threat Hunting è essenziale per individuare i gap e i punti deboli all’interno dell’infrastruttura IT aziendale.

Una delle barriere per i CISO e i team di SOC (Security Operation Center) è la mancanza di informazioni contestuali sulle potenziali minacce, un problema che può condizionare la buona riuscita dell’attività di “caccia” alle minacce.

Vediamo quali sono le soluzioni necessarie per rendere la Threat Hunting efficace ed efficiente.

Il ruolo del SIEM per potenziare la Threat Hunting

Il SIEM (Security Information & Event Management) ricopre un ruolo fondamentale nel fornire informazioni dettagliate sull’intero ecosistema IT, attraverso la raccolta, correlazione e analisi degli eventi di sicurezza.

La ricerca di minacce in ambienti isolati, come EDR, VPN o firewall, non offre la visibilità o il valore di cui hanno bisogno i cacciatori di minacce odierni.

Per infrastrutture complesse e interconnesse, un SIEM in grado di inglobare tutti i log è la chiave di volta che supporta l’efficace ricerca delle minacce.

Informazioni dettagliate per i team di SOC

Un grande vantaggio che offre il SIEM è la possibilità di trasferire ai team di SOC (Security Operation Center) le informazioni contestuali associate a dispositivi ed utenti, per una visione chiara e approfondita di ciò che sta accadendo all’interno dell’infrastruttura IT.

Un ulteriore componente a supporto del SIEM è l’UBA (User Behavior Analytics), che permette di individuare se un utente compie azioni che si discostano dal comportamento abituale.

Questi strumenti danno al SOC una maggiore capacità di rilevare le minacce all’interno dell’ambiente IT. Oltre ad aiutare gli analisti ad individuare le attività sospette, rivelano anche debolezze nelle difese attuali che hanno permesso ai potenziali avversari di effettuare l’attacco sfruttando le vulnerabilità.

Uno degli obiettivi più importanti di un programma di Threat Hunting è quello di identificare le lacune nella sicurezza.

Qualsiasi rilevamento di una minaccia positiva, anche se si tratta di un falso positivo, evidenzia un’anomalia che non è stata rilevata dai sistemi e processi del SOC.

Questo consente agli analisti di individuare nel dettaglio ogni possibile minaccia ed implementare nuove misure per contrastare le minacce in modo tempestivo.

Approccio olistico alla sicurezza informatica

L’integrazione tra le attività condotte dai team di SOC e le analisi del SIEM contribuiscono a sviluppare un programma avanzato di Threat Hunting, che coinvolge diversi attori all’interno delle aziende.

Grazie alla centralizzazione delle informazioni, è infatti più semplice per i CISO e i team di SOC comunicare i risultati del Threat Hunting e prendere decisioni informate per innalzare il livello di sicurezza.

Il processo di Threat Hunting, per essere davvero efficace, deve essere olistico e interdisciplinare.

La raccolta centralizzata dei log da parte del SIEM, combinata con l’analisi del comportamento degli dell’UBA, sono strumenti fondamentali che gli analisti e i CISO devono adottare per rilevare le minacce su tutto l’ambiente IT e collaborare efficacemente con i decision-makers aziendali.

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Il SIEM per l’OT Security https://www.sgbox.eu/it/il-siem-per-lot-security/ https://www.sgbox.eu/it/il-siem-per-lot-security/#respond Fri, 25 Oct 2024 10:59:09 +0000 https://www.sgbox.eu/?p=28217
SIEM per OT Security

Che cos’è l’OT Security

L’OT Security (Operational Technology Security) si riferisce alla protezione dei sistemi e delle reti che gestiscono e controllano le operazioni fisiche in contesti industriali e infrastrutture critiche.

Questi sistemi includono:

  • Sistemi di controllo industriale (ICS)
  • Sistemi di supervisione e acquisizione dati (SCADA)
  • Controllo dei processi (PLC)
  • Internet delle cose industriale (IIoT)

Con lo sviluppo del nuovo paradigma di Industria 5.0 e la crescita dell’IoT, i dispositivi OT sono sempre più interconnessi e capaci di generare un gran volume di dati.

Se da un lato questa tendenza rappresenta una grande opportunità data dalla convergenza tra sistemi IT e OT, dall’altro porta inevitabilmente ad un aumento delle potenziali vulnerabilità e delle minacce cyber, che possono causare fermi produttivi o danni alle infrastrutture critiche.

L’adozione di una soluzione SIEM per la sicurezza OT è fondamentale per garantire la disponibilità, l’integrità e la confidenzialità dei dati, nonché la continuità operativa dei processi industriali.

IL ruolo del SIEM per l’OT Security

Il SIEM (Security Information and Event Management) gioca un ruolo chiave nell’ambito della sicurezza OT.

Le funzionalità del SIEM permettono di raccogliere, analizzare e correlare i dati di sicurezza in tempo reale, fornendo un quadro completo delle minacce e delle vulnerabilità, sia se installato nell’infrastruttura On-Premise che nella versione Cloud SIEM.

Raccolta e centralizzazione dei dati

Il SIEM centralizza la raccolta di dati provenienti da diverse fonti, come dispositivi di rete, server, firewall e sistemi di controllo industriale. 

Questa centralizzazione è cruciale per i sistemi OT, in quanto consente di ottenere una visione unificata dello stato di sicurezza, riducendo il rischio di perdere eventi critici che potrebbero indicare un attacco o un malfunzionamento.

  • Raccoglie log e eventi in tempo reale, facilitando l’identificazione immediata di anomalie.
  • Permette di monitorare attività sospette, come accessi non autorizzati o modifiche alle configurazioni, che potrebbero compromettere la sicurezza.
Correlazione e analisi degli eventi

Una delle funzionalità principali del SIEM è la capacità di correlare eventi e log provenienti da fonti diverse. Questa correlazione aiuta a identificare schemi di comportamento anomalo che potrebbero non essere evidenti se analizzati singolarmente.

  • Analizza i dati per identificare correlazioni tra eventi, come un accesso non autorizzato seguito da un cambiamento di configurazione.
  • Utilizza algoritmi di machine learning per migliorare la rilevazione delle minacce, adattandosi continuamente ai nuovi modelli di attacco.
Risposta agli incidenti

Il SIEM non solo rileva le minacce, ma facilita anche una risposta rapida e coordinata. Quando viene identificato un evento di sicurezza, il sistema può generare alert e notifiche per il team di sicurezza, consentendo un intervento tempestivo.

  • Automatizza le azioni di risposta, riducendo il tempo necessario per contenere e mitigare gli incidenti.
  • Fornisce strumenti per la gestione degli incidenti, consentendo una collaborazione efficace tra i membri del team di sicurezza.
Gestione della conformità

I sistemi OT devono spesso rispettare normative rigorose. Il SIEM aiuta a monitorare e documentare le attività per garantire la conformità a standard di sicurezza e regolamenti.

  • Genera report dettagliati che semplificano le procedure di audit e dimostrano la conformità alle normative.
  • Identifica e documenta le lacune di sicurezza, consentendo alle organizzazioni di adottare misure correttive.
Riduzione del rumore e aumento dell’efficienza

Un altro vantaggio significativo del SIEM è la sua capacità di ridurre il “rumore” di alert, filtrando gli eventi non rilevanti. Questo è particolarmente utile nei sistemi OT, dove le operazioni devono rimanere efficienti e ininterrotte.

  • Stabilisce filtri per concentrare l’attenzione su eventi significativi, riducendo l’affaticamento da allerta tra il personale di sicurezza.
  • Migliora l’efficienza operativa monitorando non solo le minacce, ma anche le prestazioni del sistema, facilitando la manutenzione predittiva e la gestione delle risorse.

I vantaggi della sua applicazione

L’integrazione del SIEM nella strategia di OT Security offre diversi vantaggi significativi:

  • Riconoscimento delle minacce in tempo reale: la capacità di monitorare continuamente i sistemi aiuta a rilevare attacchi mentre si verificano.
  • Automazione della risposta: il SIEM può automatizzare le risposte agli incidenti, riducendo il carico di lavoro degli operatori e aumentando l’efficacia nella gestione delle crisi.
  • Conformità normativa: facilita l’adempimento delle normative sulla sicurezza informatica, essenziale per le aziende che operano in settori regolamentati.
  • Analisi approfondita: le capacità analitiche avanzate del SIEM permettono un’indagine dettagliata sugli incidenti, migliorando le future strategie di difesa.

Le principali minacce per la sicurezza OT

Le principali minacce che interessano la sicurezza OT oggi includono:

  • Malware e ransomware: questi attacchi possono compromettere i sistemi OT, causando interruzioni operative e rubando dati sensibili. Il ransomware, in particolare, può portare a fermi produttivi significativi se i dati critici vengono cifrati e se vengono avanzate richieste di riscatto.
  • Phishing e social engineering: gli attaccanti utilizzano tecniche di phishing per ingannare i dipendenti e ottenere accesso a informazioni riservate o installare malware. Questo tipo di attacco è spesso personalizzato per aumentarne l’efficacia.
  • Minacce interne: gli insider, sia maliziosi che negligenti, possono causare danni significativi ai sistemi OT. La loro conoscenza dei processi e delle vulnerabilità può essere sfruttata per compromettere la sicurezza.
  • Attacchi alla supply chain: i criminali informatici possono infiltrarsi in una rete OT compromettendo fornitori o terze parti, sfruttando le loro vulnerabilità per accedere ai sistemi target.
  • Exploits Zero-Day: Questi attacchi sfruttano vulnerabilità sconosciute nei software o hardware prima che vengano rilasciate patch di sicurezza, consentendo agli aggressori di ottenere accesso non autorizzato ai sistemi OT.
  • Attacchi man-in-the-middle (MitM): questi attacchi consentono agli hacker di intercettare e manipolare le comunicazioni tra dispositivi, potenzialmente alterando comandi o dati sensoriali cruciali per le operazioni.
  • Vulnerabilità dei dispositivi IoT: con l’aumento dell’uso di dispositivi IoT nelle reti OT, le vulnerabilità di questi dispositivi possono fornire punti d’accesso agli aggressori.
  • Obsolescenza dei sistemi: molti sistemi OT utilizzano hardware e software obsoleti, che non ricevono aggiornamenti regolari. Ciò aumenta il rischio di exploit da parte degli aggressori

Next Generation SIEM di SGBox

SGBox fornisce un SIEM di ultima generazione, capace di raccogliere, analizzare e gestire una gran mole di dati generati dai dispositivi OT.

Grazie alla possibilità di impostare regole di correlazione, è possibile conoscere in tempo reale lo stato di sicurezza dell’infrastruttura OT ed intervenire proattivamente in caso di attacco.

L’integrazione con le funzionalità di SOAR, permettono inoltre di attivare contromisure automatiche per ridurre il tempo medio di risposta.

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Threat Hunting: cos’è e come funziona https://www.sgbox.eu/it/definizione-di-threat-hunting/ https://www.sgbox.eu/it/definizione-di-threat-hunting/#respond Wed, 28 Aug 2024 08:59:18 +0000 https://www.sgbox.eu/?p=27014
Che cos'è la Threat Hunting?

Le minacce informatiche rappresentano una delle sfide più grandi per le aziende moderne. In un contesto in cui gli attacchi diventano sempre più sofisticati, proteggere i propri dati e sistemi è fondamentale.

In questo scenario si inserisce il concetto di Threat Hunting, un approccio proattivo alla sicurezza informatica che sta guadagnando sempre più rilevanza.

Ma cosa significa esattamente Threat Hunting e come può aiutare le piccole e medie imprese a proteggersi? Scopriamolo insieme.

Cosa significa Threat Hunting?

Il Threat Hunting può essere definito come la ricerca proattiva di minacce informatiche nascoste all’interno di un sistema aziendale.

A differenza dei metodi tradizionali di difesa, che si limitano a rilevare e bloccare gli attacchi conosciuti, il Threat Hunting cerca attivamente quelle minacce che potrebbero sfuggire ai radar delle soluzioni di sicurezza automatizzate, come antivirus o firewall.

Il termine “hunting” (caccia) è particolarmente calzante perché implica un’azione deliberata, una vera e propria “caccia” alle minacce.

L’obiettivo non è solo quello di rilevare anomalie, ma di comprendere e anticipare le tecniche che gli attaccanti potrebbero utilizzare per eludere le difese esistenti.

Questo approccio richiede competenze specifiche e una profonda conoscenza dei comportamenti normali e anomali dei sistemi informatici.

Il processo di identificazione delle minacce

Il processo di Threat Hunting è strutturato in diverse fasi, ognuna delle quali è essenziale per il successo dell’operazione.

Vediamo quali sono i passaggi principali:

  • Raccolta delle informazioni: la prima fase consiste nella raccolta di dati da diverse fonti, come log di sistema, traffico di rete e comportamenti degli utenti. Questi dati rappresentano la base su cui costruire l’intera attività di Threat Hunting.
  • Formulazione di ipotesi: sulla base delle informazioni raccolte, i threat hunter formulano delle ipotesi su potenziali minacce che potrebbero essere presenti all’interno dell’ambiente aziendale. Queste ipotesi sono guidate dall’esperienza e dalla conoscenza delle tecniche di attacco più comuni.
  • Indagine attiva: una volta formulate le ipotesi, inizia la fase di indagine vera e propria. I threat hunter analizzano i dati raccolti per identificare segni di compromissione o attività sospette. Questo può includere l’analisi dei log, la verifica delle connessioni di rete o l’esame dei comportamenti degli utenti.
  • Conferma delle minacce: se durante l’indagine vengono trovate prove di un’attività sospetta, queste devono essere confermate. Questo passaggio è cruciale per evitare falsi positivi e garantire che le risorse vengano allocate solo per contrastare le minacce reali.
  • Risposta e mitigazione: una volta confermata la minaccia, il passo successivo è quello di rispondere rapidamente per mitigare i danni. Questo può includere l’isolamento dei sistemi compromessi, la rimozione del malware o l’implementazione di nuove misure di sicurezza.

Perché è importante il Threat Hunting

Per le piccole e medie imprese (PMI), il Threat Hunting è un’arma potente contro le minacce informatiche, specialmente in un panorama dove gli attacchi sono in continua evoluzione. Ma perché è così importante?

  • Prevenzione di attacchi avanzati: molti attacchi informatici moderni sono progettati per eludere le difese tradizionali. Il Threat Hunting consente di scoprire questi attacchi nascosti prima che possano causare danni significativi.
  • Riduzione dei tempi di risposta: identificare una minaccia in fase precoce significa poter intervenire rapidamente, limitando l’impatto dell’attacco e riducendo i tempi di inattività aziendale.
  • Miglioramento continuo della sicurezza: il Threat Hunting non è un’attività statica. Ogni indagine porta nuove informazioni che possono essere utilizzate per migliorare le difese esistenti, creando un ciclo virtuoso di apprendimento e adattamento.
  • Protezione dei dati sensibili: le PMI spesso gestiscono dati sensibili dei propri clienti e partner. Il Threat Hunting aiuta a proteggere queste informazioni critiche, salvaguardando la reputazione aziendale.

Threat Hunting vs Threat Detection

È importante distinguere tra Threat Hunting e Threat Detection, due termini che spesso vengono utilizzati in modo intercambiabile, ma che in realtà rappresentano approcci diversi alla sicurezza informatica.

Threat Detection: si riferisce al rilevamento automatico di minacce attraverso strumenti e tecnologie che monitorano costantemente l’ambiente informatico. Questa metodologia si basa su regole predefinite e su algoritmi di machine learning che identificano comportamenti anomali.

Threat Hunting: come già descritto, è un approccio proattivo e manuale che si concentra sulla ricerca di minacce avanzate che potrebbero non essere rilevate dagli strumenti automatizzati. Il Threat Hunting richiede un intervento umano e una comprensione approfondita del contesto aziendale.

Mentre il Threat Detection è reattivo e automatizzato, il Threat Hunting è proattivo e basato sull’intervento umano.

Le due metodologie non sono mutualmente esclusive, ma anzi si complementano a vicenda per garantire una protezione completa.

La caccia alle minacce con la Piattaforma SGBox

Per le aziende italiane, adottare un approccio efficace al Threat Hunting può sembrare una sfida, soprattutto per le PMI che potrebbero non avere le risorse interne necessarie. È qui che entrano in gioco soluzioni come la Piattaforma SGBox.

SGBox è una piattaforma Next Generation SIEM & SOAR tramite la quale è possibile sviluppare i processi di Threat Detection e Threat Hunting, progettata per fornire alle aziende gli strumenti necessari per proteggersi dalle minacce informatiche.

Con una combinazione di automazione e intervento umano, SGBox permette di:

  • Monitorare in tempo reale tutte le attività all’interno della rete aziendale, rilevando automaticamente eventuali anomalie.
  • Effettuare analisi approfondite grazie alla raccolta e correlazione di dati provenienti da diverse fonti, permettendo ai threat hunter di identificare minacce nascoste.
  • Personalizzare le regole di sicurezza in base alle specifiche esigenze dell’azienda, garantendo una protezione su misura.
  • Ridurre i tempi di risposta grazie a un sistema di allerta immediata che avvisa i responsabili della sicurezza in caso di minacce potenziali.
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Che cos’è il Log Management: caratteristiche e obblighi normativi https://www.sgbox.eu/it/che-cose-il-log-management/ https://www.sgbox.eu/it/che-cose-il-log-management/#respond Mon, 22 Jul 2024 08:42:00 +0000 https://www.sgbox.eu/?p=26444
Che cos'è il Log Management

Che cos’è il Log Management?

Il Log Management è il processo di raccolta, analisi e archiviazione dei log generati dai vari sistemi informatici di un’azienda.

Questi log, o registri, sono file che contengono informazioni dettagliate sulle attività che si svolgono all’interno di un sistema, come accessi, modifiche ai dati, errori di sistema e molto altro.

L’obiettivo del Log Management è di garantire che queste informazioni siano disponibili, accessibili e utilizzabili per monitorare e migliorare la sicurezza informatica dell’azienda.

Cosa sono i Log

I log sono registrazioni automatiche create dai sistemi informatici che documentano una serie di eventi accaduti in un determinato periodo di tempo.

Questi eventi possono riguardare accessi utente, operazioni di sistema, errori, transazioni e molto altro.

Ogni log contiene informazioni specifiche come la data e l’ora dell’evento, l’utente coinvolto, l’azione eseguita e l’esito dell’operazione.

Esistono diverse tipologie di log, ciascuna con una funzione specifica. Ecco un elenco delle principali tipologie di log e la loro descrizione:

Log di Sistema

I log di sistema sono generati dal sistema operativo e dai suoi componenti. Questi log registrano eventi come l’avvio e lo spegnimento del sistema, l’avvio e l’arresto dei servizi e gli errori di sistema.

Sono cruciali per il monitoraggio della stabilità e delle prestazioni del sistema operativo.

Esempi:

  • Log di avvio: documentano i processi e i servizi avviati durante il boot del sistema.
  • Log di arresto: registrano i processi e i servizi terminati durante lo spegnimento del sistema.
  • Log di errore: segnalano errori di sistema che possono influire sulle prestazioni e sulla stabilità.
Log di Sicurezza

I log di sicurezza documentano gli eventi relativi alla sicurezza informatica, come i tentativi di accesso riusciti e falliti, le modifiche ai permessi utente e le attività sospette. Questi log sono essenziali per rilevare e prevenire violazioni di sicurezza.

Esempi:

  • Log di accesso: registrano i tentativi di accesso al sistema, sia riusciti che falliti.
  • Log di autenticazione: documentano i processi di autenticazione degli utenti, incluse le modifiche alle credenziali.
  • Log di autorizzazione: Registrano le modifiche ai permessi e ai ruoli degli utenti.
Log delle Applicazioni

I log delle applicazioni sono generati dalle applicazioni software e registrano eventi specifici dell’applicazione stessa.

 Questi log aiutano a monitorare le prestazioni dell’applicazione, diagnosticare problemi e garantire che le applicazioni funzionino correttamente.

Esempi:

  • Log di errori dell’applicazione: segnalano errori specifici dell’applicazione che possono influire sulle sue prestazioni.
  • Log di attività: documentano le operazioni eseguite dall’applicazione, come transazioni, query e aggiornamenti.
  • Log di prestazioni: monitorano l’utilizzo delle risorse e le prestazioni dell’applicazione.
Log di Rete

I log di rete documentano il traffico di rete e gli eventi relativi alla comunicazione tra dispositivi all’interno di una rete.

 Questi log sono cruciali per la gestione delle reti, la diagnosi dei problemi di connettività e la sicurezza della rete.

Esempi:

  • Log del firewall: registrano il traffico bloccato e consentito attraverso il firewall, inclusi gli indirizzi IP di origine e di destinazione.
  • Log del router: documentano il traffico di rete gestito dal router, inclusi i pacchetti inviati e ricevuti.
  • Log di accesso alla rete: registrano i tentativi di connessione alla rete, inclusi gli accessi riusciti e falliti.
Log dei Database

I log dei database registrano tutte le operazioni eseguite sui dati all’interno di un database, inclusi gli inserimenti, le modifiche e le cancellazioni di dati. 

Questi log sono essenziali per garantire l’integrità dei dati e per il ripristino del database in caso di guasti.

Esempi:

  • Log delle transazioni: documentano tutte le transazioni eseguite nel database, inclusi gli inserimenti, le modifiche e le cancellazioni.
  • Log di errore del database: segnalano errori specifici del database che possono influire sulla sua integrità e prestazioni.
  • Log di accesso al database: registrano i tentativi di accesso al database, sia riusciti che falliti.
Log di Audit

I log di audit documentano tutte le attività rilevanti ai fini della conformità normativa e delle verifiche di sicurezza. Questi log sono cruciali per dimostrare la conformità alle normative e per fornire prove durante gli audit.

Esempi:

  • Log di controllo: registrano tutte le modifiche alle configurazioni di sistema e alle politiche di sicurezza.
  • Log di revisione: documentano le attività di revisione dei dati e delle configurazioni.
  • Log di conformità: segnalano eventi rilevanti per la conformità alle normative, come il GDPR.
Log di Eventi

I log di eventi sono una categoria più generale che include tutti i tipi di log che documentano eventi specifici all’interno di un sistema. Questi log forniscono una visione completa delle attività e dei cambiamenti all’interno del sistema.

Esempi:

  • Log di eventi di sistema: documentano eventi significativi all’interno del sistema operativo e delle applicazioni.
  • Log di eventi di sicurezza: registrano eventi rilevanti per la sicurezza informatica.
  • Log di eventi di rete: documentano eventi relativi alla comunicazione di rete e al traffico dati.

Log Management e Compliance Normativa

Uno degli aspetti più critici del Log Management è la sua importanza per la conformità normativa.

Le normative sulla protezione dei dati e la sicurezza informatica impongono alle aziende di conservare e gestire i log in modo adeguato.

Vediamo come il Log Management si relaziona con alcune delle principali normative.

Log Management e GDPR

Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) è una delle normative più rigide in materia di privacy e protezione dei dati personali.

Il GDPR richiede alle aziende di proteggere i dati personali dei cittadini dell’Unione Europea e di mantenere una documentazione dettagliata delle operazioni di trattamento dei dati.

Il Log Management è fondamentale per dimostrare la conformità al GDPR, poiché permette di tracciare tutte le attività sui dati personali, individuare eventuali violazioni e fornire prove in caso di audit.

Log Management e Provvedimento Amministratori di Sistema

Il Provvedimento degli Amministratori di Sistema richiede la registrazione degli accessi effettuati dagli amministratori (access log), l’indicazione dell’intervallo temporale e la descrizione dell’evento.

Questo è essenziale per prevenire e individuare frodi e attività illegali. Il Log Management assicura che questi registri siano mantenuti in modo sicuro e accessibile, facilitando le verifiche e gli audit da parte delle autorità competenti.

Log Management e NIS2

La Direttiva NIS2 (Network and Information Systems) è una normativa europea che impone misure di sicurezza più severe per le reti e i sistemi informativi delle infrastrutture critiche.

Le aziende che operano in settori come l’energia, i trasporti, la sanità e le infrastrutture digitali devono adottare misure minime per la gestione del rischio informatico al fine di garantire la sicurezza delle loro reti.

Il Log Management è essenziale per monitorare le attività di rete, rilevare eventuali anomalie e rispondere prontamente agli incidenti di sicurezza.

I vantaggi del Log Management per le aziende

Implementare un sistema di Log Management offre numerosi vantaggi per le PMI, tra cui:

  • Miglioramento della sicurezza: monitorare costantemente i log aiuta a rilevare e rispondere rapidamente agli incidenti di sicurezza.
  • Conformità normativa: un adeguato Log Management facilita il rispetto delle normative sulla protezione dei dati e la sicurezza informatica.
  • Ottimizzazione delle operazioni IT: analizzare i log permette di identificare inefficienze e problemi nei sistemi IT, migliorando le prestazioni complessive.
  • Prevenzione delle frodi: la registrazione dettagliata delle attività aiuta a individuare e prevenire comportamenti fraudolenti.
  • Audit e investigazioni: in caso di audit o indagini, i log forniscono prove cruciali delle operazioni e delle misure di sicurezza adottate.

Log Management e SIEM

Il Security Information and Event Management (SIEM) è una tecnologia avanzata che integra il Log Management con altre funzionalità di sicurezza, come l’analisi degli eventi e il rilevamento delle minacce.

 Un sistema SIEM raccoglie e analizza i log da diverse fonti, correlando gli eventi per identificare potenziali minacce e anomalie.

Questa integrazione offre una visibilità completa sulla sicurezza aziendale, migliorando la capacità di rilevare e rispondere agli incidenti in modo efficace.

Log Management di SGBox

Il modulo Log Management della Piattaforma SGBox ti permette di raccogliere i log provenienti da qualsiasi dispositivo informatico e gestirli in conformità con le normative sulla privacy.

SGBox protegge tutte le informazioni tramite crittografia e marcatura temporale, un aspetto fondamentale per favorire la Compliance alle normative vigenti ed offrire alle imprese un vantaggio competitivo nella gestione delle attività di sicurezza informatica.

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Attacco DDoS: cos’è e come funziona https://www.sgbox.eu/it/cose-lattacco-ddos-e-come-funziona/ https://www.sgbox.eu/it/cose-lattacco-ddos-e-come-funziona/#respond Tue, 04 Jun 2024 13:58:37 +0000 https://www.sgbox.eu/?p=24268
Che cos'è l'attacco DDoS?

Che cos’è un attacco Distributed Denial of Service (DDoS)?

Il Distributed Denial of Service (DDoS) è una tipologia di attacco informatico che ha l’obiettivo di rendere indisponibile un servizio onlineQuesto avviene sovraccaricando i servizi di rete con un’enorme quantità di traffico malevolo proveniente da più fonti.

In altre parole, un attacco DDoS mira a bloccare il funzionamento di un sito web, server o rete inviando un volume eccessivo di richieste, tanto da saturare le risorse disponibili.

Come funziona un attacco DDos

Un attacco DDoS sfrutta una rete di dispositivi compromessi, noti come botnet, per generare traffico illegittimo verso l’obiettivo.

Questi dispositivi possono essere computer, smartphone, o persino dispositivi IoT (Internet of Things) infettati da malware che li rende controllabili da remoto.

Una volta che l’attaccante ha il controllo della botnet, può comandarla per inviare una quantità massiccia di richieste simultanee al bersaglio, sovraccaricandolo e causando la sospensione o il rallentamento dei servizi offerti.

Tipi di attacco DDoS

Gli attacchi DDoS possono essere classificati in diverse categorie in base al metodo utilizzato per sovraccaricare il sistema target:

Attacchi di Volume

Questi attacchi mirano a saturare la larghezza di banda della rete con un alto volume di traffico. Gli attacchi di volume includono metodi come il flooding di UDP (User Datagram Protocol) e il flooding ICMP (Internet Control Message Protocol).

Il flooding UDP è un tipo di attacco di volume DDoS che si sviluppa attraverso l’invio di ingenti quantità di traffico con indirizzi IP contraffatti su un sistema preso di mira, mentre il flooding ICMP i criminali sovraccaricano la larghezza di banda di un indirizzo IP  o un router della rete presa di mira. 

Quando il dispositivo tenta di rispondere, tutte le risorse (memoria, potenza di elaborazione, velocità dell’interfaccia) si esauriscono e non riescono più a gestire le richieste degli utenti legittimi.

Attacchi di Protocollo

Questi attacchi sfruttano le vulnerabilità dei protocolli di comunicazione per esaurire le risorse del server. Esempi di questo tipo di attacco includono il SYN flood, dove l’attaccante invia richieste di connessione SYN senza completare il processo di handshake TCP, lasciando così le risorse di sistema bloccate.

Attacchi Applicativi

Questi attacchi prendono di mira le applicazioni web e sono progettati per esaurire le risorse del server a livello applicativo. Un esempio comune è l’attacco HTTP flood, dove l’attaccante invia un numero elevato di richieste HTTP legittime ma sovraccaricanti.

Gli obiettivi del DDoS

Gli attacchi DDoS possono avere vari obiettivi, tra cui:

Interruzione del servizio

L’obiettivo primario di un attacco DDoS è interrompere la disponibilità di un servizio, rendendolo inaccessibile agli utenti legittimi. Questo può causare perdite economiche significative, soprattutto per le aziende che operano principalmente online.

Ricatto ed estorsione

Alcuni attacchi DDoS sono motivati dal desiderio di estorcere denaro. Gli attaccanti potrebbero chiedere un riscatto alle vittime in cambio della cessazione dell’attacco.

Concorrenza sleale

In alcuni casi, gli attacchi DDoS sono utilizzati da concorrenti per danneggiare la reputazione o le operazioni di una rivale azienda.

Vendetta o attivismo

Altri attacchi DDoS possono essere motivati da vendette personali o da attivismo, dove gli attaccanti cercano di promuovere una causa politica o sociale.

Come rilevare e rispondere a un DDoS

Rilevamento

Rilevare un attacco DDoS non sempre è semplice, ma alcuni segnali possono includere:

  • Rallentamento improvviso dei servizi online
  • Aumento anomalo del traffico di rete
  • Indisponibilità di un servizio senza apparente motivo

Risposta

Per rispondere a un attacco DDoS, le aziende possono adottare diverse strategie:

  • Implementazione di filtri di traffico: per bloccare il traffico malevolo prima che raggiunga i server.
  • Utilizzo di CDN (Content Delivery Network): distribuiscono il traffico su più server, riducendo l’impatto dell’attacco.
  • Soluzioni di mitigazione DDoS: sono fornite da provider specializzati che monitorano e gestiscono il traffico per prevenire interruzioni del servizio.

Distributed Denial of service vs Denial of Service

È importante distinguere tra un Distributed Denial of Service (DDoS) e un Denial of Service (DoS). Sebbene entrambi mirino a rendere un servizio indisponibile, esistono differenze significative:

Denial of Service (DoS)

Un attacco DoS è generalmente eseguito da una singola macchina o sorgente, e mira a sovraccaricare il sistema target con richieste o dati dannosi. Gli attacchi DoS sono meno sofisticati e più facili da mitigare rispetto ai DDoS.

Distributed Denial of Service (DDoS)

Gli attacchi DDoS, invece, utilizzano molteplici sorgenti distribuite, rendendoli più difficili da bloccare e gestire. Poiché il traffico proviene da diverse località, è più complicato distinguere tra traffico legittimo e malevolo.

Difenditi dai DDos con SGBox

La Piattaforma SGBox protegge la tua organizzazione dagli attacchi DDoS grazie alla combinazione sinergica tra le funzionalità avanzate di SIEM (Security Information & Event Management) e SOAR (Security Orchestration, Automation & Response).

La capacità di raccolta, analisi e gestione delle informazioni di sicurezza ti permette di rilevare tempestivamente una potenziale minaccia ed attivare contromisure per minimizzare i danni.

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Alla scoperta del Ransomware https://www.sgbox.eu/it/cose-il-ransomware/ https://www.sgbox.eu/it/cose-il-ransomware/#respond Thu, 09 May 2024 12:57:59 +0000 https://www.sgbox.eu/?p=21951
Che cos'è il Ransomware?

Che cos’è il Ransomware?

Il termine “Ransomware” ha iniziato a comparire sempre più spesso nelle conversazioni riguardanti la sicurezza informatica.

Ma cosa significa esattamente? Il Ransomware è una forma di malware progettata per bloccare l’accesso a un sistema o ai suoi dati fino a quando non viene pagato un riscatto.

Questo tipo di attacco informatico sfrutta spesso la crittografia per rendere inaccessibili i file della vittima, richiedendo poi un pagamento per ristabilire l’accesso.

Il Report Clusit 2025 ha evidenziato come il Ransomware è in assoluto la categoria di Malware più utilizzata dagli hacker, per via della maggiore redditività in termini economici.  

Tipi di Ransomware

Il Ransomware si presenta in varie forme e tipologie, ciascuna con le proprie modalità di attacco e conseguenze. Ecco un elenco dei tipi di Ransomware più diffusi:

  • Ransomware Locker: questa forma di Ransomware blocca completamente l’accesso al sistema della vittima, impedendo l’avvio del sistema operativo o l’accesso ai file. Gli utenti sono spesso presentati con un messaggio di blocco che richiede il pagamento di un riscatto per sbloccare il sistema.
  • Ransomware Crypto: questo tipo di Ransomware cifra i file della vittima utilizzando algoritmi crittografici avanzati. Una volta che i file sono stati crittografati, diventano inaccessibili senza la chiave di decrittazione corretta, che viene promessa in cambio del pagamento del riscatto.
  • Ransomware Scareware: questo tipo di Ransomware sfrutta la paura e l’intimidazione per indurre le vittime a pagare il riscatto. Gli utenti possono essere presentati con falsi avvisi di sicurezza o minacce di azioni legali, cercando di convincerli a pagare per risolvere il presunto problema.
  • Ransomware Mobile: questa variante di Ransomware è progettata per dispositivi mobili come smartphone e tablet. Una volta infettato il dispositivo, il Ransomware può bloccare l’accesso ai dati dell’utente o criptare i file presenti sul dispositivo, richiedendo poi un pagamento per ripristinare l’accesso.
  • Ransomware Doxware: questo tipo di Ransomware minaccia di rendere pubblici i dati sensibili della vittima, come foto, video o documenti personali, a meno che non venga pagato un riscatto. La minaccia di divulgazione può essere particolarmente dannosa per la reputazione e la privacy delle vittime.
  • Ransomware as a Service (RaaS): questa è una forma più sofisticata di Ransomware, in cui i criminali informatici offrono un’infrastruttura e un’assistenza tecnica per aiutare altri criminali a condurre attacchi di Ransomware in cambio di una quota dei profitti.

Come si manifesta

Il Ransomware può manifestarsi in vari modi, sfruttando diverse tecniche per infiltrarsi nei sistemi informatici delle vittime.

Di seguito sono descritti alcuni dei principali metodi con cui il Ransomware può manifestarsi:

  • E-mail di Phishing: uno dei metodi più comuni utilizzati dai criminali informatici per diffondere il Ransomware è tramite e-mail di phishing. In questo tipo di attacco, gli utenti ricevono e-mail apparentemente legittime che li invitano ad aprire allegati o cliccare su link malevoli. Una volta che l’utente interagisce con il contenuto dell’e-mail, il malware può essere attivato e iniziare a cifrare i file della vittima.
  • Siti Web infetti: alcuni siti web possono essere compromessi da criminali informatici per diffondere il Ransomware. Gli utenti potrebbero essere indirizzati a questi siti tramite link dannosi o annunci pubblicitari ingannevoli. Una volta che un utente visita un sito infetto, il malware può essere scaricato e attivato sul suo dispositivo senza il suo consenso.
  • Vulnerabilità dei software: i criminali informatici possono sfruttare vulnerabilità nei software installati sui dispositivi delle vittime per diffondere il Ransomware. Queste vulnerabilità possono essere exploitate per eseguire codice dannoso sul dispositivo della vittima, consentendo al malware di prendere il controllo del sistema e cifrare i file.
  • Drive-by Download: questa tecnica di diffusione del malware coinvolge il download automatico e l’esecuzione del Ransomware senza alcuna azione esplicita da parte dell’utente. Il malware può essere nascosto in script dannosi o file eseguibili presenti su pagine web compromesse, sfruttando vulnerabilità nel browser o nei plugin installati per eseguire l’attacco.
  • Ransomware Worms: alcune varianti di Ransomware possono diffondersi autonomamente attraverso le reti, sfruttando vulnerabilità nei dispositivi connessi per propagarsi da una macchina all’altra. Questi worm possono diffondersi rapidamente all’interno di reti aziendali o domestiche, cifrando i file su tutti i dispositivi raggiunti.

Cosa fare in caso di attacco Ransomware?

Se l’azienda si trova improvvisamente vittima di un attacco di Ransomware, è fondamentale agire prontamente e in modo strategico per minimizzare i danni e ripristinare la normalità operativa il prima possibile.

Ecco alcuni passaggi da seguire in caso di attacco Ransomware:

  1. Isolare il sistema infetto: la prima azione da compiere è isolare immediatamente il sistema o i sistemi infetti dalla rete aziendale per evitare la propagazione del Ransomware ad altri dispositivi e server.

2. Interrompere le connessioni Internet: disattivare tutte le connessioni Internet e di rete per impedire agli attaccanti di comunicare con il malware e di cifrare ulteriori file o dispositivi.

3. Contattare un esperto informatico: richiedere immediatamente l’assistenza di un esperto informatico specializzato in sicurezza informatica per valutare l’entità dell’attacco, identificare il tipo di Ransomware coinvolto e sviluppare una strategia di risposta appropriata.

4. Valutare le opzioni di ripristino dei dati: valutare le opzioni disponibili per il ripristino dei dati, come il ripristino da backup recenti o l’utilizzo di strumenti di decrittografia disponibili online, se applicabile.

5. Comunicare con il personale: informare tempestivamente il personale dell’azienda dell’attacco di Ransomware e delle azioni in corso per risolvere la situazione. Fornire istruzioni chiare su come devono comportarsi e su quali precauzioni devono prendere per proteggere ulteriormente i dati sensibili.

6. Documentare l’attacco: registrare dettagliatamente tutti gli eventi relativi all’attacco di Ransomware, comprese le attività sospette precedenti all’attacco, i danni causati e le azioni intraprese per risolvere la situazione. Queste informazioni possono essere utili per futuri riferimenti e analisi post-incidente.

Quali sono le conseguenze di un attacco Ransomware?

Le conseguenze di un attacco Ransomware possono essere devastanti sia per singoli individui che per le aziende.

Per i privati, potrebbe significare la perdita di documenti personali, foto o altri dati importanti. Per le aziende, le conseguenze possono essere ancora più gravi, con la possibilità di perdere dati aziendali critici, subire interruzioni delle attività e danni alla reputazione.

Come rispondere al riscatto

Quando un’azienda si trova di fronte a una richiesta di riscatto da parte degli attaccanti, è importante valutare attentamente le opzioni disponibili e prendere decisioni informate sulla migliore strategia da adottare.

Ecco alcuni suggerimenti su come rispondere al riscatto:

  • Coinvolgere le autorità competenti: il primo passo da compiere è quello di coinvolgere le autorità competenti, come le forze dell’ordine o gli enti governativi, per ottenere supporto nell’indagine sull’attacco e nell’identificazione degli attaccanti.
  • Valutare i rischi e i benefici: prima di prendere una decisione sul pagamento del riscatto, valutare attentamente i potenziali rischi e benefici associati. Considerare le implicazioni legali, etiche e finanziarie del pagamento e confrontarle con le alternative disponibili.
  • Esplorare le alternative: esplorare tutte le alternative possibili al pagamento del riscatto, come il ripristino dei dati da backup, l’utilizzo di strumenti di decrittografia disponibili online o l’assistenza di esperti informatici nella riparazione dei danni causati dall’attacco.
  • Monitorare attentamente la situazione: monitorare attentamente la situazione per assicurarsi che vengano prese tutte le misure necessarie per ripristinare la sicurezza e la continuità operativa dell’azienda.

I rischi per le PMI: come proteggersi

Le piccole e medie imprese (PMI) rappresentano un bersaglio particolarmente sensibile per gli attacchi di Ransomware, con conseguenze potenzialmente devastanti per la loro sicurezza e continuità operativa

Ecco alcuni dei principali rischi che affrontano le PMI:

  • Risorse e conoscenze limitate: le PMI spesso operano con risorse limitate, sia in termini di budget che di personale dedicato alla sicurezza informatica. Di conseguenza, potrebbero non essere in grado di implementare misure di sicurezza avanzate o di fornire formazione adeguata al personale per riconoscere e prevenire gli attacchi Ransomware.
  • Impatti operativi: un attacco Ransomware può interrompere le attività di una PMI in modo significativo, bloccando l’accesso ai dati essenziali e ai sistemi OT e IT. Questo può causare perdite finanziarie dovute alla mancata produttività e al costo associato al ripristino dei sistemi e dei macchinari interconnessi.
  • Danno alla reputazione: oltre agli impatti operativi, gli attacchi di Ransomware possono danneggiare gravemente la reputazione di una PMI. La perdita di dati sensibili dei clienti o dei partner commerciali può minare la fiducia nel marchio e scoraggiare potenziali clienti dal proseguire il rapporto con l’azienda.

Per proteggersi efficacemente dai rischi associati al Ransomware, le PMI devono adottare misure di sicurezza informatica robuste e proattive. 

Tra le strategie consigliate:

  • Implementazione di una Piattaforma Next Generation SIEM & SOAR: Le PMI possono beneficiare dell’implementazione di una piattaforma di Security Information and Event Management (SIEM) e Security Orchestration, Automation and Response (SOAR).

La Piattaforma SGBox consente di monitorare costantemente l’ambiente IT per rilevare attività sospette e rispondere rapidamente agli attacchi in corso, automatizzando i processi di risposta agli incidenti e riducendo i tempi di reazione.

  • Backup e ripristino dei dati: effettuare regolarmente il backup dei dati critici e implementare procedure di ripristino dei dati è essenziale per mitigare i danni causati da un attacco di Ransomware. Assicurarsi che i backup siano regolarmente aggiornati e memorizzati in un’infrastruttura sicura e isolata per evitare che vengano compromessi dagli attaccanti.
  • Formazione del personale: fornire formazione regolare al personale sulla consapevolezza della sicurezza informatica è fondamentale per ridurre il rischio di cadere vittima di attacchi di Ransomware. Gli utenti devono essere istruiti su come riconoscere e gestire e-mail di phishing, siti web sospetti e altri potenziali vettori di attacco.
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Che cos’è il SIEM? Caratteristiche e vantaggi https://www.sgbox.eu/it/cose-il-siem/ https://www.sgbox.eu/it/cose-il-siem/#respond Mon, 06 May 2024 08:27:07 +0000 https://www.sgbox.eu/?p=17136
Cos'è il SIEM?

Che cos’è il SIEM: definizione

SIEM è l’acronimo di Security Information & Event Management (Gestione delle informazioni e degli eventi di sicurezza), ed è una delle soluzioni più efficaci per gestire le vulnerabilità dei sistemi informatici a livello aziendale.

Permette di monitorare in tempo reale lo stato di sicurezza dell’infrastruttura IT ed intervenire proattivamente in caso di attacco, grazie ad un’attività di raccolta, correlazione e analisi approfondita delle informazioni raccolte dagli eventi di sicurezza.

Inoltre è fondamentale per facilitare i compiti dei team di SOC (Security Operation Center), tramite l’invio di informazioni dettagliate sulle potenziali minacce e vulnerabilità dell’infrastruttura IT aziendale.

Nel periodo storico in cui viviamo, caratterizzato dall’aumento degli attacchi informatici, investire in una soluzione SIEM significa avere al proprio fianco un alleato imprescindibile per incrementare il livello di sicurezza aziendale.

In questo articolo, andiamo ad approfondire in cosa consiste questa tecnologia, i suoi sviluppi e i benefici del suo utilizzo.

Principi di funzionamento del SIEM

Questa soluzione di sicurezza offre una visione centralizzata con ulteriori approfondimenti, combinando informazioni contestuali su utenti, risorse e altro ancora. 

Consolida e analizza i dati per individuare deviazioni rispetto alle regole comportamentali definite dalla tua organizzazione per identificare potenziali minacce.

Le fonti di dati possono includere:

  • Dispositivi di rete: router, switch, ponti, punti di accesso wireless, modem, driver di linea, hub.
  • Server: web, proxy, mail, FTP.
  • Dispositivi di sicurezza: sistemi di prevenzione delle intrusioni (IPS), firewall, software antivirus, dispositivi di filtro dei contenuti, sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS) e altro ancora.
  • Applicazioni: qualsiasi software utilizzato su uno qualsiasi dei dispositivi di cui sopra.
  • Soluzioni Cloud e SaaS: software e servizi non ospitati in sede.

I dati vengono quindi analizzati e correlati, con la finalità di rilevare le anomalie, le criticità e i rischi, attivando le procedure di sicurezza preventive o risolutive. 

Un’altra importante funzionalità è quella della reportistica. Attraverso report dettagliati, è possibile realizzare audit e analisi approfondite sull’entità delle minacce, ed individuare a colpo d’occhio le falle nell’infrastruttura IT.

Correlazione e gestione degli eventi di sicurezza

La correlazione degli eventi è un momento fondamentale della soluzione. Utilizzando strumenti di analisi avanzata per individuare e comprendere modelli di dati complessi, la correlazione degli eventi fornisce insight utili a individuare e mitigare rapidamente le potenziali minacce alla sicurezza aziendale. 

Il SIEM migliora notevolmente il tempo medio di rilevazione (MTTD) e il tempo medio di risposta (MTTR) dei team di sicurezza IT, alleggerendo i flussi di lavoro manuali connessi all’analisi approfondita degli eventi di sicurezza.

SIEM e Privacy dei dati: soddisfare i requisiti di conformità

La tecnologia SIEM è una preziosa alleata anche per rispettare le normative sul trattamento dei dati e soddisfare i requisiti di conformità.

I dati raccolti vengono crittografati e marcati temporalmente, in modo da conservarli e renderli immutabili nel tempo.

La politica di conservazione dei dati è un aspetto fondamentale, che evidenzia la trasparenza e l’usabilità di questa tecnologia per le aziende e per le organizzazione che operano nel settore pubblico.

SIEM tradizionale vs Next Generation SIEM

Le differenze tra un SIEM tradizionale e un Next Generation SIEM sono significative e riflettono l’evoluzione delle tecnologie di sicurezza informatica.

  • Architettura e funzionalità: i SIEM tradizionali sono stati progettati per raccogliere e gestire centralmente le informazioni e gli eventi di sicurezza da diversi dispositivi e sistemi, come workstation, firewall, e applicazioni. 

Questi sistemi sono stati sviluppati per ridurre i falsi positivi generati dai sistemi di rilevamento di intrusioni (NIDS) e per fornire una visione consolidata degli eventi di sicurezza.

Gli strumenti tradizionali sono complessi da installare e utilizzare, e sono stati inizialmente impiegati solo dalle organizzazioni più grandi.

D’altra parte, i Next Generation SIEM, o “SIEM di nuova generazione”, sono stati progettati per integrare tecnologie di SOAR (Security Orchestration, Automation, and Response), UBA (User Behavior Analytics), Threat Intelligence e Network Vulnerability Scanner (NVS).

Questo approccio consente di gestire in modo più efficiente le minacce di sicurezza, grazie all’automazione e all’orchestrazione delle risposte alle minacce.

  • Analisi e correlazione: i SIEM tradizionali si concentrano sulla raccolta, correlazione e analisi di dati da diversi dispositivi e sistemi per individuare minacce alla sicurezza.

I Next Generation SIEM utilizzano modelli di minacce per determinare la tipologia di attacco, anziché semplicemente raccogliere e analizzare i dati. 

Questo approccio consente di rilevare in anticipo gli attacchi più complessi e di intervenire in modo più rapido e preciso.

  • Integrazione e scalabilità: i Next Generation SIEM sono progettati per essere più scalabili e integrati con altre tecnologie di sicurezza, come i firewall e i sistemi di rilevamento di intrusioni. 

Questo consente di raccogliere e analizzare dati da una vasta gamma di fonti, compresi i dati di rete e di endpoint, per offrire una visione più completa delle minacce.

  • Adattabilità e intelligenza artificiale: i Next Generation SIEM sono progettati per adattarsi alle esigenze specifiche delle aziende e per utilizzare l’intelligenza artificiale, al fine di migliorare la capacità di rilevamento delle minacce. Questo consente di rilevare minacce più complesse e di intervenire in modo più rapido e preciso.

Il ruolo dello User Behavior Analytics 

Una delle funzionalità chiave è UBA (User Behavior Analytics), che viene utilizzato per scoprire le minacce interne ed esterne.

Il ruolo dell’UBA è il seguente:

  • Creazione di una linea di base comportamentale per qualsiasi utente ed evidenziare le deviazioni dal comportamento normale.
  • Monitoraggio del comportamento degli utenti e prevenzione dei problemi di sicurezza. Questa funzione svolge un ruolo fondamentale, perché può mostrare modelli di comportamento all’interno della rete IT dell’organizzazione, offrendo informazioni di sicurezza contestuali avanzate.

Il Next Generation SIEM di SGBox

Il SIEM di SGBox offre funzionalità avanzate di raccolta centralizzata ed elaborazione dei dati di sicurezza.

E’ una tecnologia Next Generation, perché combina oltre alle capacità SIEM tradizionali anche le tecnologie di SOAR (Security Orchestration Automation and Response), UBA (User Behavior Analytics), Threat Intelligence e Network Vulnerability Scanner.

Un fattore determinante è la possibilità di impostare regole di correlazione, che grazie a processi di machine learning si attivano in automatico al verificarsi di un’anomalia o a seconda della tipologia di attacco.

Questo si traduce nella possibilità di intervenire con rapidità e precisione in caso di attacchi, incidenti o malfunzionamenti, grazie ad un’attività di Detection che anticipa il manifestarsi degli attacchi e determina il modo più efficace per intervenire.

L’attività di analisi e report degli eventi di sicurezza è inoltre propedeutica per il team di SOC (Security Operation Center).

SIEM vs SOAR: quali sono le differenze?

Le differenze principali tra SIEM e SOAR risiedono nelle funzionalità e nell’approccio alla gestione della sicurezza informatica.

  • SIEM (Security Information and Event Management): si concentra sulla raccolta, correlazione e analisi di dati da diversi dispositivi e sistemi per individuare minacce alla sicurezza. Offre una visione consolidata degli eventi di sicurezza.
  • SOAR (Security Orchestration, Automation and Response): va oltre la semplice raccolta e analisi dei dati, integrando l’automazione e l’orchestrazione delle risposte alle minacce. Questo approccio consente di gestire in modo più efficiente le minacce di sicurezza.

Le funzionalità di SIEM e SOAR sono integrate all’interno della piattaforma SGBox, pur presentando delle sostanziali differenze. 

Questi due moduli operano in modo sinergico tra loro, scambiandosi le informazioni di sicurezza e andando ad ottimizzare le funzionalità degli altri moduli SGBox.

Le Best Practices per implementare il SIEM

Per iniziare ad utilizzare un software SIEM è necessario pianificare, eseguire e rivedere attentamente il sistema per garantire che soddisfi i requisiti di sicurezza e conformità dell’organizzazione. 

Ecco le best practices da seguire:

Definisci obiettivi chiari

  1. Identifica le esigenze specifiche:
  • Determina i requisiti specifici di sicurezza e conformità della tua organizzazione.
  • Identifica i principali problemi di sicurezza o preoccupazioni e come si prevede che la soluzione possa aiutare in queste aree.
  • Classifica le priorità per guidare il processo di implementazione.

Crea un team 

2.  Costruisci un team di risposta dedicato

  • Predisponi un team di risposta ben addestrato in grado di rilevare, analizzare e rispondere ai problemi di sicurezza.
  • Assicurati che il team sia attrezzato per gestire gli incidenti di sicurezza in modo rapido ed efficace.

Esegui dei test

3. Fai delle prove sui casi d’uso:

  • Testa il sistema su un piccolo sottoinsieme rappresentativo della tecnologia e delle pratiche si sicurezza dell’organizzazione.
  • Questa fase consente di individuare e affrontare eventuali carenze o lacune nell’esecuzione dei controlli.

Perfeziona le regole di correlazione

4. Metti a punto le regole di correlazione in base alle necessità:

  • Definisci la normalizzazione dei dati e le regole di correlazione per assicurarti che gli eventi provenienti da fonti diverse vengano analizzati.
  • Crea regole personalizzate, alert e dashboard in base alle esigenze della tua organizzazione.

Implementa la soluzione SIEM

5. Implementazione:

  • Imposta il SIEM installando il software o l’hardware necessario e i connettori richiesti.
  • Configura il sistema per garantire un’integrazione perfetta con i framework di sicurezza esistenti.
  • Sviluppa e implementa delle policy di sicurezza per gestire la soluzione SIEM.

Gestione e manutenzione continua

6. Gestione e manutenzione continua

  • Fornisci formazione continua, documentazione e supporto ai membri del team.
  • Conduci revisioni e audit regolari del sistema per valutare la sua efficacia, conformità e allineamento con le esigenze di sicurezza e conformità dell’organizzazione.
  • Assicurati che il sistema rimanga costantemente efficiente, reattivo ed efficace sfruttando soluzioni basate sul cloud e servizi professionali.

Punti chiave

  • Il SIEM non è una soluzione automatica. Richiede un’implementazione ponderata e un costante perfezionamento per tener conto dei nuovi rischi e scenari che si presentano.
  • Le aziende e i team di sicurezza dovrebbero seguire le best practices per assicurarsi che il SIEM sia sviluppato sulle necessità e i casi d’uso aziendali.
  • Le pratiche più importanti da seguire includono l’identificazione di requisiti specifici, la creazione di un team di risposta e di un piano, la conduzione di test su casi d’uso e l’ottimizzazione delle regole di correlazione, se necessario.

Seguendo queste best practices, potrai massimizzare l’efficacia delle soluzioni SIEM e garantire una solida postura di sicurezza informatica.

I vantaggi del SIEM di SGBox per le aziende

Il SIEM di SGBox ha la capacità di adattarsi ad aziende di diverse dimensioni e alle specifiche necessità in materia di sicurezza informatica.

L’architettura modulare della piattaforma SGBox permette infatti di sviluppare le attività di difesa in modo flessibile e progressivo.

È una soluzione ideale per tutte le aziende che necessitano di proteggere la propria infrastruttura di dati da qualsiasi attacco.

Di seguito i vantaggi principali:

  • Monitoraggio costante: l’infrastruttura IT viene monitorata costantemente e in tempo reale, per rilevare in tempo zero una potenziale minaccia.
  • Flessibilità e scalabilità: soluzione modulare che può essere facilmente implementata con nuove funzionalità, sulla base delle esigenze di sicurezza aziendali.
  • Report dettagliati e intuitivi: i risultati vengono forniti tramite dashboard e report intuitivi, per facilitare l’individuazione di punti deboli nella rete.
  • Invio di informazioni al team di SOC: 
  • Analisi e tracciamento delle minacce: grazie alla correlazione delle informazioni di sicurezza, è possibile risalire all’origine degli attacchi e anticiparne gli effetti negativi.
  • Gestione semplificata delle attività di sicurezza: il SIEM semplifica la gestione delle attività di sicurezza.
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Domande frequenti

Qual è la differenza tra SIEM e altre soluzioni di sicurezza?

A differenza di strumenti come l'Endpoint Detection and Response (EDR) o i firewall, un SIEM fornisce una visione centralizzata delle minacce, aggregando dati da più fonti, ed offre capacità di analisi avanzata per correlare eventi e rispondere a incidenti complessi.

Come posso garantire la conformità con il SIEM?

I sistemi SIEM possono aiutare a generare report di conformità e normativi, facilitando l'adempimento delle normative sulla protezione dei dati e la sicurezza.

Quali sono i principali vantaggi del SIEM?

I sistemi SIEM offrono rilevamento delle minacce in tempo reale, monitoraggio dell'attività degli utenti, reportistica dettagliata e miglioramento della sicurezza generale dell'azienda.

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