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Cyber News

Cyber Security della Supply Chain: come difendersi

Cyber Security della Supply Chain: come difendersi

Negli ultimi anni, la cyber security della supply chain è diventata una delle principali preoccupazioni per le aziende, specialmente per le piccole e medie imprese (PMI).

Gli attacchi informatici alla catena di approvvigionamento sono in aumento e possono causare gravi danni economici e alla reputazione.

Ma cosa sono esattamente questi attacchi e come possiamo difenderci?

Cos’è un attacco informatico alla Supply Chain?

Un attacco informatico alla supply chain si verifica quando i criminali informatici sfruttano una vulnerabilità all’interno della catena di approvvigionamento di un’azienda per ottenere accesso ai suoi sistemi, dati o risorse.

In altre parole, piuttosto che colpire direttamente l’azienda target, gli hacker preferiscono attaccare un fornitore, un partner o un subappaltatore con misure di sicurezza più deboli.

Una volta compromesso questo anello della catena, i criminali possono usare tale accesso per infiltrarsi nell’azienda principale.

Ad esempio, un fornitore di software che distribuisce aggiornamenti non sicuri può essere utilizzato come veicolo per diffondere malware nei sistemi dei suoi clienti.

Questo tipo di attacco è particolarmente insidioso perché può passare inosservato per mesi, mentre il danno continua a crescere.

Quali sono i punti deboli e i rischi

Le catene di approvvigionamento moderne sono complesse e coinvolgono molteplici fornitori, partner e subappaltatori.

Ogni connessione tra la tua azienda e un’altra è una potenziale vulnerabilità.

Ecco i principali punti deboli:

  • Terze parti con misure di sicurezza inadeguate: non tutte le aziende all’interno della supply chain hanno lo stesso livello di protezione informatica. Un piccolo fornitore con sistemi obsoleti può diventare la porta d’ingresso per un attacco che alla fine colpisce la tua azienda.
  • Software e hardware non sicuri: le aziende dipendono da software e hardware forniti da terzi, ma se questi non vengono aggiornati o presentano falle di sicurezza, possono diventare veicoli per attacchi informatici. Basti pensare agli aggiornamenti dei software contenenti vulnerabilità che vengono sfruttate dagli hacker.
  • Accesso non controllato ai dati sensibili: spesso le aziende concedono l’accesso a informazioni critiche a terze parti senza un adeguato controllo o monitoraggio. Questo può comportare un aumento esponenziale del rischio.
  • Scarsa consapevolezza e formazione del personale: anche i dipendenti delle aziende partner sono un rischio. Se non sono adeguatamente formati sulle pratiche di sicurezza informatica, possono involontariamente aprire la porta agli attacchi, cliccando su link malevoli o utilizzando password deboli.

Questi attacchi comportano rischi significativi: furto di dati sensibili, perdita di fiducia da parte dei clienti, danni economici dovuti a interruzioni delle operazioni, sanzioni legali e regolamentari, e gravi danni alla reputazione aziendale.

Come proteggersi dagli attacchi alla Supply Chain

Fortunatamente, esistono strategie efficaci per ridurre il rischio di attacchi alla supply chain.

Ecco alcune delle misure più importanti che le PMI dovrebbero adottare:

  • Valutazione e gestione dei rischi della supply chain: le aziende dovrebbero eseguire una valutazione approfondita dei rischi relativi alla cybersecurity dei propri fornitori e partner. È fondamentale identificare i fornitori più critici e quelli che hanno accesso ai dati sensibili. Una volta individuati, è necessario implementare misure per gestire e mitigare i rischi.
  • Monitoraggio continuo dei fornitori: non basta verificare la sicurezza di un fornitore al momento dell’accordo iniziale. È essenziale monitorare regolarmente la loro conformità alle norme di sicurezza. Ciò può essere fatto attraverso audit periodici, valutazioni di sicurezza e richieste di aggiornamenti sulle misure adottate.
  • Contratti di sicurezza: quando stipuli contratti con fornitori e partner, assicurati che includano clausole chiare riguardanti la sicurezza informatica. Questi contratti dovrebbero specificare le misure minime di sicurezza da adottare, la gestione dei dati e la segnalazione di eventuali violazioni.
  • Crittografia e segmentazione dei dati: un’altra pratica fondamentale è quella di crittografare i dati sensibili e limitare l’accesso a tali informazioni solo alle persone e ai fornitori che ne hanno davvero bisogno. Inoltre, segmentare le reti aziendali può ridurre i danni in caso di compromissione di un sistema.
  • Formazione del personale: i dipendenti, sia della tua azienda che dei fornitori, devono essere adeguatamente formati per riconoscere e rispondere agli attacchi informatici. Promuovere una cultura della sicurezza informatica all’interno dell’azienda è essenziale per prevenire attacchi.

Direttiva NIS2 e Supply Chain

La crescente minaccia degli attacchi informatici alla supply chain ha portato ad un rafforzamento delle normative a livello europeo.

Un esempio chiave è la nuova Direttiva NIS2, un aggiornamento della precedente Direttiva NIS (Network and Information Security), che introduce requisiti di sicurezza più rigorosi per le infrastrutture critiche e le aziende operanti in settori chiave.

La NIS2 si applica anche alla cybersecurity della supply chain, imponendo alle aziende obblighi più stringenti in termini di protezione delle informazioni e gestione dei rischi legati ai fornitori.

Tra i requisiti previsti, ci sono l’obbligo di adottare misure adeguate per gestire i rischi per la sicurezza e l’obbligo di segnalare eventuali incidenti di sicurezza informatica.

Per le PMI, conformarsi alla Direttiva NIS2 significa adottare pratiche di sicurezza più solide, come la valutazione continua dei fornitori, l’implementazione di piani di risposta agli incidenti e l’aggiornamento costante delle proprie tecnologie di sicurezza.

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